IL COMITATO SPONTANEO NASCE ESSENZIALMENTE PER I SEGUENTI MOTIVI:

IL COMITATO SPONTANEO NASCE ESSENZIALMENTE PER I SEGUENTI MOTIVI:

…. CHIEDERE ALL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA UN MAGGIORE INTERESSAMENTO E UNA SOLUZIONE DEFINITIVA ALLA GESTIONE DEL PARCO SANGALLI (ANCORA OGGI DEL TUTTO ABBANDONATO E SENZA CONTINUITA' NELLA GESTIONE ORDINARIA DELLA PULIZIA E DELLA MANUTENZIONE)….... VIGILARE PER SALVAGUARDARE ATTIVAMENTE LA ZONA DEL PARCO ADIACENTE LO SLARGO DI V.LE ACQU. ALESSANDRINO PER OTTENERE UN UTILIZZO SOSTENIBILE E CIVILE DEL GIARDINO PUBBLICO (ALLONTANAMENTO DI TOSSICODIPENDENTI - CONTROLLO E RACCOLTA DI EVENTUALI SIRINGHE ABBANDONATE – PULIZIA VOLONTARIA - USO DI VOLANTINI PER INVITARE E SENSIBILIZZARE I FREQUENTATORI MENO "ATTENTI" AD USARE GLI APPOSITI CESTINI O I SECCHIONI DELL'A.M.A. CHE DISTANO SOLO POCHI METRI DAL PARCO)....

ORGANIZZARE, TRAMITE LA PARTECIPAZIONE DEI RESIDENTI DELLO SLARGO, MIGLIORIE ED OPERE STRUTTURALI ( RIPARAZIONI BUCHE DEL MANTO STRADALE – CREAZIONE DI AIUOLE IN TUFO - TAGLIO E PULIZIA DELLE SIEPI DEL GIARDINO LIMITROFE ALLO SLARGO ETC....)PER CERCARE DI MIGLIORARE LA VIVIBILITA' DELL'AREA IN QUESTIONE ESALTANDONE NEL CONTEMPO LA CARATTERISTICA DI BORGHETTO........

SEDE: VIALE ACQUEDOTTO ALESSANDRINO, 34
00177 ROMA - 6° MUNICIPIO
E - MAIL:
CANFORAK@INWIND.IT

sabato 11 settembre 2010

PUBBLICHIAMO UNA LETTERA DI DENUNCIA DI UN RESIDENTE......

Immondizia, incuria e in via dell'Acquedotto Alessandrino e in Largo Pettazzoni. La lettera denuncia di una residente che ha fotografato la zona e ha inviato a Repubblica il suo reportage tra i rifutidi CATERINA DE TOMASO*
Buongiorno,
il degrado di via dell'Acquedotto Alessandrino e di Largo Pettazzoni è stato più volte segnalato e denunciato ormai da diversi anni, pertanto credo sia inutile aggiungere nuovi moniti o denunce. Servirebbe un diktat del tipo "bisogna intervenire!!!!", ma dato da me non produrrebbe alcunazione. Le immagini che allego non hanno bisogno di essere commentate ma desidero accompagnare la documentazione fotografica con un po' di informazioni prese qua e là affinché si possa avere un quadro più chiaro dello stato di degrado di via dell'Acquedotto Alessandrino e del parco di Largo Pettazzoni (di seguito detto Parco Sangalli).

LE IMMAGINI DEL DEGRADO

Abito da qualche tempo nella zona di Torpignattara, area del VI Municipio, dove c'è una delle più alte densità di popolazione di Roma. Un quartiere sicuramente complesso da gestire, ma molto attraente per la diversità di colori, odori, lingue e per la sua "folkloristicità", se mi passate questo termine. Ogni mattina per andare a lavoro attraverso a piedi via dell'Acquedotto Alessandrino, dall'inizio alla fine, un viale lungo il quale si estende uno degli acquedotti antichi di Roma. Un monumento che solenne è scampato allassedio dei Goti e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma che rischia di non sopravvivere al logorio portato dal tempo, dall'incuria e dall'inciviltà dell'uomo.

Oggi appare sommerso dall'impressionante accumulo di immondizia, di bottiglie, da ogni tipo di rifiuto, depositato lungo il sentiero verde che lo costeggia. Non è soltanto uno spettacolo deprimente, doloroso, indecoroso, un'offesa per la vista. E' anche motivo di disagio visto che si è costretti a cambiare percorso e a camminare in mezzo alla strada asfaltata col pericolo di essere investiti. In poche parole, l'acquedotto, visto oggi, sembra una discarica a cielo aperto e il degrado della sua area verde è in uno stato quasi irreversibile.

Lo spazio verde lungo via dell'Acquedotto Alessandrino e il parco di Largo Pettazzoni sono stati realizzati negli anni Novanta nell'ambito del progetto Centopiazze a cui avrebbe fatto seguito il restauro dell'acquedotto e la realizzazione di un sistema di illuminazione di tutto il viale. Il progetto Centopiazze rientrava in un ambizioso programma di realizzazione di un sistema di parchi pubblici attrezzati e di una rete di giardini di quartiere che servivano a riqualificare il territorio. Il programma prevedeva molteplici interventi che interessavano gli spazi pubblici di tutti i municipi e, citando da un documento trovato sul sito del Comune, questo era focalizzato a recuperare la qualità di vita persa a causa della nascita di insediamenti spontanei o del mancato completamento di programmi precedenti e mirava ad aumentare il verde procapite. Oggi il parco di Largo Pettazzoni, come mostrano alcune foto, viene vissuto quotidianamente ed è frequentato da bambini, anziani, ciclisti, bengalesi, romani, romanisti, africani e cinesi, ma non è più un parco verde! Visto lo stato di decadenza in cui versa, direi che il progetto Centopiazze abbia contribuito ad aumentare il numero di immondizia procapite piuttosto che il verde. Ma perché quest'area è ridotta così?

Un'area verde ha sicuramente bisogno di essere mantenuta! Leggo che dal 2004 al 2006 la manutenzione del parco venne affidata alla Coop. Villa Maraini che opera nel settore del reinserimento lavorativo di soggetti provenienti da situazioni di disagio con l'obiettivo principale di offrire loro la possibilità di lavoro e di reinserimento economico e sociale. Parlando al telefono con la persona che direttamente si interessava della pulizia della zona, mi è stato detto che gli interventi venivano eseguiti due volte a settimana. L'appalto è terminato nel 2006 e non è stato più rinnovato con la cooperativa suddetta. Dopo numerose interrogazioni, mozioni e petizioni dei comitati spontanei dei cittadini (500 firme raccolte nel 2007), nel 2007 il giardino di Largo Raffaele Pettazzoni è stato ripulito con uno sforzo coordinato che ha visto protagonisti l'Ufficio Centopiazze del XIX Dipartimento, l'assessore all'Ambiente del Municipio Roma 6 e il Consigliere Delegato alla valorizzazione dei beni archeologici dello stesso Municipio.

Durante quell'intervento si eseguì la manutenzione ordinaria del giardino e si effettuarono i lavori di ripristino di alcuni importanti elementi di arredo: panchine in metallo, molto più resistenti di quelle in legno, cestini e cestoni in ferro, installati anche sulla grande piazza, ripulitura e ristrutturazione dellarea giochi per bambini, ripristino di un'area verde transennata da alcuni mesi a causa di cedimenti del terreno, transennamento con parapedonali in ferro, ecc. Ma a cosa è servito questo sforzo, anche economico, se poi l'area viene abbandonata e non mantenuta? A cosa serve mettere i cestini, cestini molto piccoli come si può vedere nelle immagini, se poi nonengono mai svuotati? Come testimoniano le foto, i cestini lungo il viale del parco e dell'acquedotto sono stracolmi di rifiuti e, passandoci davanti ogni giorno, posso affermare che sono sempre in tale condizione; molti di questi rifiuti sono fuoriusciti e giacciono per terra, un segno evidente che il degrado di quest'area verde non è attribuibile solo all'inciviltà degli abitanti del quartiere e dei visitatori del parco ma ad un servizio di pulizia inesistente o non sistematico e costante (i cestini non vengono mai svuotati, gli alberi non vengono potati, l'erba non viene mai falciata).

Il 29 maggio 2010 una ventina di cittadini, rimboccandosi le maniche, hanno deciso di intervenire in tutta autonomia per strappare il parco Sangalli e le aree verdi intorno a largo R. Pettazzoni all'incuria e al degrado. Sono stati raccolti circa 50 sacchi di rifiuti! A metà luglio 2010 il Presidente del Municipio 6 e la sua giunta hanno fatto un sopralluogo e, dopo averne appurato lo stato di abbandono, il giorno dopo è stata inviata una squadra dell'AMA che ha provveduto a falciare l'erba altissima del prato prospiciente Largo Pettazzoni e a svuotare i secchi dai rifiuti. Purtroppo un intervento che ha riguardato solo la pulizia di uno spazio limitato e sul quale qualche giorno dopo si è svolto il Festival del Teatro del Pigneto edizione 2010.

Le foto che invio sono state scattate 3 settimane dopo l'evento del teatro, a dimostrazione che il servizio di pulizia del giardino, subito dopo il festival, non è più stato effettuato. Dopo questa lunga premessa mi chiedo allora: perché la pulizia del giardino e dello spazio verde lungo Via dell'Acquedotto Alessandrino deve dipendere solo dall'effetto delle denunce o dall'intraprendenza dei volontari e non può essere un servizio erogato regolarmente come avviene ad esempio per Villa Berta su Via di TorPignattara o per tante aree verdi del centro storico e dei quartieri perbene di Roma? Qual è la causa dello stato di abbandono dell'area? Una voce di bilancio tagliata da parte delle giunte Comunali? Una mancata programmazione delle attività del servizio giardini municipale? Un rimpallo di competenze sulla manutenzione dell'area? Una carenza costante di fondi da destinare a questo capitolo? Perché dovremmo permettere che i bambini giochino in mezzo all'immondizia, in condizioni igienico-sanitarie deplorevoli?

Lasciare che la manutenzione e la pulizia di un'area verde siano rimesse alla buona volontà e all'iniziativa di un gruppo di volontari significa a mio parere negare l'esistenza di unamministrazione pubblica, di un sistema sociale organizzato e di un'organizzazione politica. Penso inoltre che chi amministra la 'cosa pubblica' si troverà prima o poi ad affrontare le conseguenze derivanti dalle responsabilità e dagli atti mancati verso la società che amministra. Spero che la questione sia degna di essere presa in considerazione da qualcuno e che al più presto possano far seguito azioni concrete e durature.

* Caterina Detomaso, residente della zona

2 commenti:

  1. ...Il problema principale dell'area nasce proprio negli anni 90 con la realizzazione del progetto "Centopiazze" del Comune di Roma, quando questo Comitato ha rivolto i quesiti al 6° Municipio,lo stesso, ci ha risposto che il parco in questione continua a dipendere direttamente dal Dipartimento ex XVI del Comune di Roma (progetto”100 piazze”) e che, senza motivo, dopo piu' di un decennio il Comune ancora non aveva risolto il problema del passaggio di competenze del giardino al 6° municipio (ufficio giardini)...insomma da piu' di dieci anni le problematiche e le eventuali soluzioni rimbalzano dal Comune al 6° Municipio e viceversa senza mai trovare una soluzione definitiva,tecnicamente cio' crea un problema di bilancio (le somme per la gestione del Parco non sono mai inserite nei capitoli di spesa "ordinari" del bilancio Comunale o Municipale)gli interventi sono "straordinari" e per questo motivo il parco sangalli cade soventemente e periodicamente nel degrado piu' totale.
    quanto detto sopra ci e' stato anche confermato da un consigliere Comunale inviato in zona dal Dipartimento del Comune proprio per risolvere la situazione in modo definitivo....noi tutti stiamo aspettando!!!!!!!

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